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LA RICERCA PSICOANALITICA
D'ORAZIO LELLI
FORMAZIONE E RICERCA PSICOANALITICA
SCUOLA DI PSICOTERAPIA PSICOANALITICA
DELLA COPPIA E DELLA FAMIGLIA
LA CRISI DELLA PSICOANALISI:
UNA RIFLESSIONE
Giovanni D'Orazio
E' cambiata la realtà della sofferenza rappresentata
dalle richieste di aiuto che ci arrivano;
siamo stati costretti ad usare inconsapevolmente
più le teorie implicite che non quelle esplicite.
Infatti sempre di più nella pratica siamo stati costretti
a mettere da parte le tecniche imparate ed a usare
di più il metodo psicoanalitico che ci ha portato
a quella che Pieralisi ha chiamato e chiama la postura psicoanalitica.
Pieralisi ha sbloccato, con la sua personalità ed il suo ingegno,
la postura psicoanalitica.
Questo ci ha rimesso e ci rimette in gioco con i nostri pazienti.
In fondo abbiamo fatto il percorso inverso:
dalla tecnica al metodo.
Infatti nel metodo ci sono le ragioni degli interventi tecnici,
siamo ritornati all'origine.
Staccandoci dalla tecnica,
ci siamo liberati come terapeuti e come uomini.
Questo lavoro ci ha consentito di riflettere di più su noi stessi
e ci ha introdotto a considerarci nella relazione
allo stesso livello del paziente,
per poi osservarci e quindi agire in termini terapeutici,
rendendo con i nostri interventi distonica quella
relazione di ruolo prima acquisita dal paziente.
Abbiamo capito che nessun terapeuta
può evitare e sottrarsi alla relazione di ruolo indotta dal paziente
perché il paziente attiva nel terapeuta
una sua "particolare problematica",
cioè qualcosa che lo riguarda e che è suo.
E dal momento che nessuno può sottrarsi alle proprie problematiche,
siamo oggetto dell'induzione di ruolo.
Abbiamo poi compreso che esiste per noi,
e possiamo attivarlo, un terzo o quarto orecchio,
cioè abbiamo la possibilità di osservarci mentre agiamo
nella relazione di ruolo indotta dal paziente
diventando così terapeuti osservatori e partecipi al tempo stesso.
Abbiamo compreso che questo stato di partecipazione e di osservazione
ci distingue dal paziente
e ci permette di liberare le nostre risorse terapeutiche.
Abbiamo compreso che dobbiamo essere e lavorare
nella relazione per aiutare il paziente.
Sappiamo inoltre che il processo di attualizzazione
della relazione desiderata inconscia ed intrapsichica
è un processo a due vie: cioè dall'interno all'esterno,
ma anche poi dall'esterno all'interno.
Quindi la relazione, il rapporto con il paziente
diventa il terreno del cambiamento.
Tutte queste comprensioni sono entrate dentro di noi,
sono state e sono la matrice del nostro cambiamento
e quindi di quella che chiamiamo postura psicoanalitica,
cioè abbiamo agito sul metodo e non sulla tecnica
perché il metodo o la postura psicoanalitica
è la matrice dei nostri interventi
che diventano in tal modo personalizzati e non ripetibili.
Cioè ogni terapia è una terapia unica,
non ripetibile e non sovrapponibile in termini tecnici.
Però la particolarità di ogni terapia
accresce e modifica il nostro metodo psicoanalitico
e quindi la nostra postura,
per cui noi cambiamo con i nostri pazienti.
Questa visione nuova e rivoluzionaria, che ci ha dato Pieralisi,
ha permesso di aggiornare la nostra psicoanalisi
e di renderla vicina ai cambiamenti della realtà clinica.
Le organizzazioni psicoanalitiche italiane
invece si sono focalizzate sulla tecnica
e quindi si sono votate al declino e all'estinzione.
Esse sono la causa della crisi della psicoanalisi,
hanno curato un'astratta purezza
che li ha fatti diventare degli zombi vaganti.
Milano, 24 ottobre 2019
Tutte le pagine Copyright (c) Giovanni D'Orazio & Elisabetta Lelli 2019
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