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D'ORAZIO LELLI
FORMAZIONE E RICERCA PSICOANALITICA
SCUOLA DI PSICOTERAPIA PSICOANALITICA
DELLA COPPIA E DELLA FAMIGLIA
Via Poggi 1 Milano
Corso Saffi 1 b Genova

CONTRATTAZIONE INCONSCIA E CAMBIAMENTO NELLA RELAZIONE
Giovanni D'Orazio Elisabetta Lelli

Noi umani siamo animali che vivono nella relazione con altri umani e nella dipendenza da tali molteplici e differenti relazioni.
Se prendiamo ad esempio il rapporto tra due individui di una coppia, la loro relazione si basa sulla messa in atto di un particolare scambio inconscio di interazione che risponde a un particolare scambio di ruoli reciproci. Cioè, un membro della coppia fornisce all'altro uno specifico ruolo che a sua volta evoca nell'altro membro una risposta di ruolo che permette di costruire insieme una specifica relazione, ad esempio può instaurarsi una relazione sadico-masochista. Cioè, uno assume il ruolo di masochista che permette all'altro di assumere il ruolo di sadico.
Un altro esempio può essere la relazione narcisistica nella quale un membro assume il ruolo del narcisista e l'altro il ruolo complementare di sostenitore del narcisismo del primo.
Queste relazioni sono complementari perché la complementarità permette gli interscambi tra i due secondo un "copione" definito.
Quindi la relazione è volta a realizzare un particolare "copione". A livello inconscio ambedue i membri della coppia hanno la necessità difensiva di mettere in pratica quel "copione" specifico che, a livello individuale per cause diverse e distinte, entrambi hanno costruito internamente come soluzione ad un antico conflitto.
Possiamo dire che, in particolari condizioni, ogni persona ha il bisogno difensivo, di mettere in atto uno specifico "copione" con la collaborazione dell'altro e tutto ciò avviene in maniera del tutto inconsapevole.
Quindi ogni individuo in un particolare momento della sua vita è spinto a cercare un partner che gli permetta di mettere in atto quello specifico "copione": il legame tra due persone avviene nel tentativo e nella necessità inconscia di mettere in atto quello specifico "copione".
Se per esempio una persona ha il bisogno inconscio difensivo, di realizzare il "copione" di una relazione sadico-masochista cerca il partner che abbia la necessità inconscia difensiva di realizzare la stessa relazione. Per cui può assumere il ruolo di sadico se l'altro assume il ruolo di masochista o viceversa e tutto ciò avviene in una costante ed inconsapevole contrattazione con l'altro per arrivare a quel tipo di relazione.
Soffermiamoci a questo punto sul lavoro inconscio di contrattazione.
Questa inconscia attività di contrattazione avviene esattamente come una contrattazione commerciale che serve ad arrivare al prezzo concordato, al compromesso di natura commerciale che è appunto il prezzo che concordemente si decide.
Nella contrattazione di cui parliamo avviene la stessa cosa: il rapporto per es. sadico-masochista è l'esito di una lunga contrattazione inconscia tra i due ed alla fine quella relazione viene sostenuta da ambedue con lo stesso dispendio di energie psichiche.
Può accadere che uno dei due membri della coppia nel suo sviluppo emotivo senta l'esigenza di una relazione diversa da quella sadico-masochista e quindi non sia più disponibile a sostenerla.
A quel punto si rimette in atto una nuova inconscia contrattazione tra i due, uno dei due chiede inconsapevolmente all'altro di cambiare ruolo per realizzare una nuova relazione secondo un diverso e nuovo "copione".
In termini teatrali si potrebbe dire che uno dei due attori chiede all'altro di realizzare un copione differente, per esempio di passare da una commedia tragica ad una allegra: se l'altro è rigidamente legato in quel momento al "copione" antico e non ha le risorse psichiche per adeguarsi alla richiesta di mettere in atto il nuovo "copione", allora si ha la separazione tra i due.
Questo fenomeno è ultimamente molto frequente nelle giovani coppie che si separano subito dopo la nascita di un figlio.
Può però accadere che la coppia evolva ad una nuova relazione di ruolo. In questo caso il partner che ha subìto la richiesta di cambiamento cambia perché è sostenuto da un grande affetto e disponibilità verso l'altro, cioè l'opposto del bisogno narcisistico. La coppia così cambia e procede nel suo percorso evolutivo. La coppia quindi, se ha le basi di una struttura interna elastica, riuscirà ad adeguarsi ai cambiamenti individuali reciproci. Se però ha una struttura rigida allora non riuscirà ad adeguarsi ai cambiamenti individuali e si separerà.
Prendiamo ad es. una storia dove c'è l'incontro tra un uomo legato da un rapporto quasi simbiotico con la propria madre e una donna desiderosa di realizzare se stessa nell'ambito lavorativo, ma piena di dubbi ed incertezze. Si incontrano, si frequentano e decidono di iniziare un rapporto di convivenza. All'inizio il rapporto tra i due sembra andare bene, la donna sembra sopportare che l'uomo ponga il rapporto con la madre al primo posto rispetto al rapporto di coppia e quindi sembra accettare che il loro rapporto sia marginale. Tuttavia, col passare del tempo la donna inizia a lamentarsi che la madre di lui venga sempre messa al primo posto rispetto a lei.
La donna accetta di più, senza reprimerle, le proprie spinte ad una maggiore individuazione che realizza sul piano lavorativo. Questo comporta che chiede all'uomo di essere considerata importante almeno quanto la suocera, cioè chiede all'uomo di cambiare la relazione che la vede marginale, in una relazione che la veda oggetto di maggiori attenzioni affettive e che sia adeguata alle sue aspirazioni di una maggiore importanza rispetto alla suocera.
La situazione relazionale diventa difficile tra i due. L'uomo le dice che non vuole cambiare la relazione con la madre, cioè per lui la madre viene prima di lei e quindi preferisce separarsi.
L'uomo, rigidamente chiuso in una relazione simbiotica con la madre, non ottenendo più che la donna si ponga marginalmente nella relazione di coppia, decide di separarsi da lei.
Possiamo concludere che la donna in un primo tempo ha avuto la necessità inconscia di assumere il ruolo di partner marginale, poi però, forse per una spinta maturativa che l'ha coinvolta, ha chiesto inconsciamente di ricontrattare il ruolo di emarginata e di avere un ruolo di maggiore importanza. Ma l'uomo, di fronte a questa richiesta inconscia, ha abbandonato la relazione per una propria impossibilità di accettare la nuova contrattazione e quindi il nuovo e diverso ruolo. E quindi inevitabilmente è avvenuta la separazione.
Concludendo, si può aggiungere a questa descrizione che non interpretiamo più i comportamenti in termini statici individuali, cioè "quello è un narcisista o quello è un sadico, ecc.", ma interpretiamo in termini di relazioni che gli individui inconsapevolmente concorrono a realizzare. Per cui un tipo di relazione può mettere in evidenza un lato narcisistico dell'individuo (come probabilmente è di quell'uomo), oppure una differente relazione, cui concorre lo stesso individuo, può mettere in evidenza un altro lato dello stesso individuo, per es. un lato sadico.
Questo ci fa uscire da definizioni oggettivanti e statiche che valutano l'individuo per una sua particolare caratteristica che facciamo diventare da parziale a totale.
Questa ricerca dell'etichettamento svilisce la complessità dell'individuo e lo relega ad un ruolo statico e immutabile.
Il parlare di relazione restituisce all'individuo la sua complessità e lo fa uscire da uno stupido e falso etichettamento a volte gabellato per diagnosi.


Milano, 15 gennaio 2024

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