Menu principale:
LA RICERCA PSICOANALITICA
D'ORAZIO LELLI
FORMAZIONE E RICERCA PSICOANALITICA
SCUOLA DI PSICOTERAPIA PSICOANALITICA
DELLA COPPIA E DELLA FAMIGLIA
Via Poggi 1 Milano
Corso Saffi 1 b Genova
L'ESPERIENZA DEL GRUPPO DEI TRIGEMINI NEI PRIMI DUE ANNI E MEZZO
Alcune brevi considerazioni
Giovanni D'Orazio (*) Elisabetta Lelli (**)
Negli ultimi due anni i parti plurimi (comprensivi dei parti bigemini e trigemini) sono stati 1,6% delle nascite in un anno, mentre i parti plurimi solo trigemini sono stati 0,02% in un anno. In particolare nell'anno 2019, anno di nascita dei tre gemelli dei quali parliamo, il numero dei parti trigemini in tutta Italia è stato di appena 96 . Questi parti trigemini sono il fenomeno degli ultimi decenni poiché derivano dalla migliore applicabilità della inseminazione omologa contro l'infertilità e dalle migliori capacità di sopravvivenza dei prematuri per il notevole miglioramento delle tecniche di cura ed assistenza dei reparti di Terapia Intensiva Neonatale.
Tuttavia se esistono tante ricerche e tanti studi sui gemelli bigemini, l'osservazione psicologica dei gemelli trigemini nei primi anni di vita è per ora latente.
E' doverosa questa premessa per descrivere il fatto che ci siamo trovati ad affrontare la cura di questi tre gemelli nei primi tre anni della loro vita con la coscienza di terapeuti che affrontavano un terreno sconosciuto.
La prima cosa che ci apparve fu che mentre il rapporto tra gemelli bigemini è quello di una coppia, quello dei gemelli trigemini è differente perché non sono una coppia, ma sono un gruppo naturale. Quindi abbiamo affrontato le loro varie fasi di sviluppo pensando a esseri che all'inizio sperimentano il proprio gruppo.
Quando parliamo di un bambino singolo sappiamo descrivere tutte le fasi del suo sviluppo nei primi tre anni come lo sviluppo di un bimbo che avviene all'interno della relazione duale con la mamma e con i sostituti momentanei di cura materna. Il bimbo singolo sperimenta l'uscita dal rapporto duale verso il terzo anno iniziando il rapporto a tre con la conoscenza emotiva del padre come partner preferenziale della madre.
Ora nei bambini trigemini verso l'inizio del secondo anno abbiamo visto che sperimentano prima degli altri il rapporto a tre perché, essendo in gruppo, si possono sentire messi da parte se la madre si occupa di uno di loro e in quel momento non può occuparsi degli altri due. In effetti nel proseguo del secondo anno iniziano i sentimenti di gelosia alternati a volte a sentimenti opposti di solidarietà tra di loro. Infatti si cercano spesso e a volte si aiutano scambiandosi i giochi, mentre altre volte si sottraggono l'un l'altro lo stesso gioco. Fin dall'inizio del secondo anno abbiamo osservato che uno di loro assume la funzione di "sentinella" del gruppo se entrano tutti e tre in contatto contemporaneamente con un estraneo. I gemelli di cui parliamo cercano il rapporto individuale con la madre o con il suo sostituto materno di cure ed al tempo stesso mantengono una sorta di solidarietà di gruppo. Per la madre e per i sostituti materni è stato fondamentale rispettare la loro solidarietà di gruppo evitando di stimolare in loro la competivita' dell'uno verso l'altro. E' stato fondamentale non effettuare separazioni, ma cercare di tenerli sempre in gruppo quando si portano fuori dal loro nido emotivo rappresentato dal sentimento di gruppo. Altro problema è stato quello di aiutare la madre a sopportare il peso di questo impegno che naturalmente ricade sulle sue spalle emotive. A tale proposito abbiamo costruito un piccolo nido dentro la loro casa con spazi dedicati ai bimbi e trasformando la casa a loro misura. Poi il nido si è avvalso di una piccola struttura di babysitters che rappresentano la continuità della prestazione nei loro confronti. Infatti le babysitters hanno costruito con la madre e i nonni materni un sistema di mantenimento di una atmosfera di cura che ha permesso e permette il mantenimento di un equilibrio affettivo costante. Riteniamo che tale equilibrio affettivo vada mantenuto senza scossoni perché il livello di sopportazione allo stress legato agli eventi di separazione in questi bambini è più fragile che nei bambini nati unici.
Milano 10 giugno 2022
(*) dott Giovanni D'Orazio, medico Psichiatra Psicoterapeuta Psicoanalitico Criminologo Clinicocofondatore e condirettore della Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica della Coppia e della Famiglia con sedi a Genova ed a Milano accreditata dal ministero della Salute come Provider Nazionale ECM n. 469
(**) dott.ssa Elisabetta Lelli, medico Neuropsichiatra Infantile Psicoterapeuta Psicoanalitico,
cofondatrice e condirettore della Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica della Coppia e della Famiglia con sedi a Genova ed a Milano accreditata dal ministero della Salute come Provider Nazionale ECM n. 469
www.doraziolelliscuolapsicoterapia.org
Tutte le pagine Copyright (c) Giovanni D'Orazio ed Elisabetta Lelli 2022
Menu di sezione: